BEECH |
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Fiore n.3 - Fagus Sylvatica,
Faggio. |
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"NON C’È NIENTE CHE VADA BENE,
NESSUNO DI CUI FIDARSI" |
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INFORMAZIONI BOTANICHE E FITOTERAPICHE: Originario dal
centro d'Europa, l'ovest della Russia e la zona del Caucaso,
questo albero fiero, che può raggiungere i |
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Il faggio è un
albero raffinato e quasi perfetto: possiede un legno con grandi venature e
senza nodi che può essere lucidato con ottimi risultati, la corteccia è
liscia, le foglie sono eleganti, pieghettate, di un verde intenso. Tuttavia, la tendenza al perfezionismo può a volte trasformarsi
in un atteggiamento critico o intollerante, come quello che caratterizza il
soggetto Beech nello stato disarmonico. La
persona eccessivamente critica vede gli errori negli altri allo scopo di
proteggersi, poiché l'intolleranza viene scelta come
mezzo di difesa contro la propria insicurezza. Al di là
della perfezione apparente del faggio, questo albero in realtà è
debole, ha radici poco profonde, tanto che può essere danneggiato dai venti
tempestosi; ecco dunque una conferma al fatto che, in fondo, l'albero stesso
è "insicuro" alla stessa maniera della persona che ha bisogno del
rimedio. Quanto ad altri paralleli notiamo che nei boschi, in genere,
incontriamo i faggi sempre disposti in gruppo, in quella viene
chiamata "faggeta": le loro chiome sono così folte da non lasciar
passare i raggi del sole, pertanto la mancanza di luce impedisce lo sviluppo
del sottobosco e la nascita di pianticelle erbacee ai piedi dei faggi stessi.
Ma questi alberi, oltre ad avere un aspetto severo e spigoloso, trasmettono una impressione di forza, rigore, tenacia, e in mezzo ad
una faggeta sentiamo vibrare un'atmosfera imponente, austera, da cattedrale. CARATTERISTICHE DELLA PIANTA: Cresce tentando
di salire al di sopra delle altre piante, con un
atteggiamento maestoso e rigido. |
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Parola di Bach: "Per coloro che
sentono il bisogno di vedere più bontà e più bellezza in tutto quanto
li circonda, e, sebbene molte cose appaiono sbagliate, riescono a cogliere
quello che c'è di buono in esse. Questo, al fine di essere
più tolleranti, più comprensivi e più miti nei confronti di ogni creatura
e dei modi in essa sta lavorando per arrivare alla sua perfezione
finale". |
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Stato negativo: il soggetto è dominato dall’intolleranza, dal
fastidio per ogni minima cosa, e da un eccessivo senso critico, quindi è
sempre pronto a cogliere gli errori, e a correggere i difetti che trova in
chi lo circonda, finendo così per restare solo. Ha sofferto molto e si è
chiuso in se stesso, diventando, per difesa, arrogante e
altezzoso. Vede solo le cose negative e non lascia filtrare la ‘luce’
del mondo su di sé. E’ avaro dei propri sentimenti, soffre sentendo di non
essere più capace di aprirsi in un sorriso, e non sa
più cosa fare. Vorrebbe vedere intorno a sé più bellezza e bontà, quindi
punta alla perfezione. Mentalmente rigido e infastidito dalle piccole
idiosincrasie, non sopporta il disordine, i rumori, gli inestetismi,
e si irrita per particolari insignificanti. E'
polemico, saccente e presuntuoso, arrogante, sarcastico, ironico. Giudica in
base ai pregiudizi e poi condanna, emettendo sentenze. Sostiene duramente le
sue convinzioni e vuole aver sempre ragione. Incapace di autocritica
e di obiettività, si chiude a riccio e non sa riconoscere i propri errori.
Infastidito esageratamente, irrompe con scatti d’ira e rabbia. Il suo soggettivismo
esasperato gli impedisce di immedesimarsi negli altri, di capire di più il
prossimo. Usa la proiezione come meccanismo di difesa: vuole cambiare negli
altri ciò che non riesce a correggere in sé. Maschera la sua debolezza con l'autocelebrazione e un’apparenza di forza. La sua
estroversione emotiva è fredda, da vuoto interiore, appare
bloccato nei sentimenti e nelle emozioni. Ornato di onestà,
alti ideali, rettitudine e coerenza, appare però teso e indurito,
sfiduciato, scontento, geloso, narciso, esibizionista, superiore. Stato positivo: accetta
l'esistenza di sistemi di valori diversi dai propri, apprezza i sistemi di
comportamento, comprende i valori sociali attuali, osserva e giudica in
maniera equilibrata, equanime, riconosce i propri limiti, ha coscienza del
mondo nella sua totalità, è tollerante. Il beech aiuta a riaprirsi al mondo, insegna a
accettare i propri difetti e a diventare tolleranti con noi stessi e con chi
ci circonda. Ci ricorda che ognuno ha qualcosa da donarci, da insegnarci.
S'impara ad essere più comprensivi, disponibili, spontanei,
a capire di più il prossimo, ad apprezzare gli aspetti positivi della vita e
le bellezze che ci circondano. Si acquista maggior capacità di osservazione, un’ottica più tollerante e affettivamente
valida nei rapporti umani. Condizione che sviluppa, armonizza o risveglia: tolleranza. |
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