BEECH

 

 

Fiore n.3 - Fagus Sylvatica, Faggio.

 

 

 

 

"NON C’È NIENTE CHE VADA BENE, NESSUNO DI CUI FIDARSI"

 

 

 

INFORMAZIONI BOTANICHE E FITOTERAPICHE: Originario dal centro d'Europa, l'ovest della Russia e la zona del Caucaso, questo albero fiero, che può raggiungere i 30 metri, in Inghilterra veniva chiamato "madre della foresta". Uno stesso albero porta fiori maschili e femminili, che sbocciano in aprile o marzo, contemporaneamente alla formazione del fogliame. Il faggio è un albero molto importante, con chioma massiccia e molto ramificata con foglie talmente fitte che sotto ad un albero adulto non cresce nient'altro.
In fitoterapia si usa la corteccia e i frutti, il legno si trasforma in carbone vegetale, con capacità assorbenti e disinfettanti. Anticamente si utilizzava per preparare pomate per uso cutaneo raccomandate per la gotta e i reumatismi.

 

 

 

Il faggio è un albero raffinato e quasi perfetto: possiede un legno con grandi venature e senza nodi che può essere lucidato con ottimi risultati, la corteccia è liscia, le foglie sono eleganti, pieghettate, di un verde intenso. Tuttavia, la tendenza al perfezionismo può a volte trasformarsi in un atteggiamento critico o intollerante, come quello che caratterizza il soggetto Beech nello stato disarmonico. La persona eccessivamente critica vede gli errori negli altri allo scopo di proteggersi, poiché l'intolleranza viene scelta come mezzo di difesa contro la propria insicurezza. Al di là della perfezione apparente del faggio, questo albero in realtà è debole, ha radici poco profonde, tanto che può essere danneggiato dai venti tempestosi; ecco dunque una conferma al fatto che, in fondo, l'albero stesso è "insicuro" alla stessa maniera della persona che ha bisogno del rimedio. Quanto ad altri paralleli notiamo che nei boschi, in genere, incontriamo i faggi sempre disposti in gruppo, in quella viene chiamata "faggeta": le loro chiome sono così folte da non lasciar passare i raggi del sole, pertanto la mancanza di luce impedisce lo sviluppo del sottobosco e la nascita di pianticelle erbacee ai piedi dei faggi stessi. Ma questi alberi, oltre ad avere un aspetto severo e spigoloso, trasmettono una impressione di forza, rigore, tenacia, e in mezzo ad una faggeta sentiamo vibrare un'atmosfera imponente, austera, da cattedrale.

 

 

CARATTERISTICHE DELLA PIANTA: Cresce tentando di salire al di sopra delle altre piante, con un atteggiamento maestoso e rigido.

 

Parola di Bach:

"Per coloro che sentono il bisogno di vedere più bontà e più bellezza in tutto quanto li circonda, e, sebbene molte cose appaiono sbagliate, riescono a cogliere quello che c'è di buono in esse. Questo, al fine di essere più tolleranti, più comprensivi e più miti nei confronti di ogni creatura e dei modi in essa sta lavorando per arrivare alla sua perfezione finale".

 

Stato negativo: il soggetto è dominato dall’intolleranza, dal fastidio per ogni minima cosa, e da un eccessivo senso critico, quindi è sempre pronto a cogliere gli errori, e a correggere i difetti che trova in chi lo circonda, finendo così per restare solo. Ha sofferto molto e si è chiuso in se stesso, diventando, per difesa, arrogante e altezzoso. Vede solo le cose negative e non lascia filtrare la ‘luce’ del mondo su di sé. E’ avaro dei propri sentimenti, soffre sentendo di non essere più capace di aprirsi in un sorriso, e non sa più cosa fare. Vorrebbe vedere intorno a sé più bellezza e bontà, quindi punta alla perfezione. Mentalmente rigido e infastidito dalle piccole idiosincrasie, non sopporta il disordine, i rumori, gli inestetismi, e si irrita per particolari insignificanti. E' polemico, saccente e presuntuoso, arrogante, sarcastico, ironico. Giudica in base ai pregiudizi e poi condanna, emettendo sentenze. Sostiene duramente le sue convinzioni e vuole aver sempre ragione. Incapace di autocritica e di obiettività, si chiude a riccio e non sa riconoscere i propri errori. Infastidito esageratamente, irrompe con scatti d’ira e rabbia. Il suo soggettivismo esasperato gli impedisce di immedesimarsi negli altri, di capire di più il prossimo. Usa la proiezione come meccanismo di difesa: vuole cambiare negli altri ciò che non riesce a correggere in sé. Maschera la sua debolezza con l'autocelebrazione e un’apparenza di forza. La sua estroversione emotiva è fredda, da vuoto interiore, appare bloccato nei sentimenti e nelle emozioni. Ornato di onestà, alti ideali, rettitudine e coerenza, appare però teso e indurito, sfiduciato, scontento, geloso, narciso, esibizionista, superiore.

 

Stato positivo: accetta l'esistenza di sistemi di valori diversi dai propri, apprezza i sistemi di comportamento, comprende i valori sociali attuali, osserva e giudica in maniera equilibrata, equanime, riconosce i propri limiti, ha coscienza del mondo nella sua totalità, è tollerante.

 

Il beech aiuta a riaprirsi al mondo, insegna a accettare i propri difetti e a diventare tolleranti con noi stessi e con chi ci circonda. Ci ricorda che ognuno ha qualcosa da donarci, da insegnarci. S'impara ad essere più comprensivi, disponibili, spontanei, a capire di più il prossimo, ad apprezzare gli aspetti positivi della vita e le bellezze che ci circondano. Si acquista maggior capacità di osservazione, un’ottica più tollerante e affettivamente valida nei rapporti umani. 

 

Condizione che sviluppa, armonizza o risveglia: tolleranza.