Si può Smettere di Fumare con La Sigaretta Elettronica?
Cominciamo da una considerazione importante. Una considerazione che eviterà complicazioni di carattere normativo. La sigaretta elettronica non è da considerare un dispositivo medico, o un rimedio, per smettere di fumare. O quanto meno noi non lo dichiariamo ne vendiamo le sigarette elettroniche proponendole come rimedio per smettere di fumare. Questa precisazione è importante perché è pensabile che prima o poi le leggi dello stato potrebbero far entrare “di forza” le sigarette elettroniche in ambiti ristretti e riservati a determinate categorie professionali.
Fatto il disclaimer, andiamo avanti.
La sigaretta elettronica è un dispositivo che produce vapore aromatizzato. E si è affermata come una alternativa al fumo della sigaretta tradizionale.
Che poi faccia smettere di fumare è una evidenza. E vediamo perché.
E’ sufficiente chiedere a tutti quelli che usano le sigarette elettroniche per constatare una diminuzione delle sigarette tradizionali che va un 50% fino al totale abbandono delle sigarette tradizionali.
Noi di sigaretta elettronica sposiamo la tesi di Riccardo Tolosa, professore di medicina all'Università di Catania ed esperto internazionale di tabagismo. Tolosa ha appena concluso l'unico studio clinico in Europa sulle sigarette elettroniche. In un'intervista ad Affaritaliani espone i risultati della sua ricerca: "Abbiamo dimostrato come su 40 partecipanti, il 32.5% ha ridotto di almeno il 50% il numero di sigarette fumate al giorno, mediamente da 25 a 6 sigarette tradizionali". Il dispositivo aiuta a smettere di fumare: "E' uno strumento che permette al fumatore di mantenere le abitudini tipiche legate alla gestualità". E anche la nicotina contenuta non è dannosa: "Non dobbiamo vedere le sigarette elettroniche come strumento per smettere di fumare, ma piuttosto come nuova straordinaria opportunità per ridurre i rischi fumo-correlati"
Come non essere d’accordo.
La sigaretta elettronica, è uno strumento che permette al fumatore di mantenere le abitudini tipiche legate alla gestualità, (es. “giocherellare” con la sigaretta, portarla alla bocca, “palpare” il pacchetto in tasca,) alla ritualità, (ad es. il caffè che “chiama” la sigaretta) e quindi alla dipendenza psicologica dall’oggetto sigaretta. Inoltre, in altri casi permette anche di gestire la dipendenza nicotinica.
Smettere di fumare è un atto di volontà. Non possiamo dare ad un oggetto la responsabilità che spetta solo al fumatore. Ma sappiamo anche quanto sia difficile sottrarsi ed uscire da una dipendenza. Pensate ai casi più gravi di quante persone gravemente ammalate ai polmoni non riescono a smettere.
Ma se usata in aggiunta alla forza di volontà, o se impiegata sotto il consiglio di professionisti esperti in disassuefazione da fumo con nozioni specifiche sui pregi e limiti del prodotto, può dare risultati sorprendenti sia in termini di riduzione di consumo di “bionde”,e sia in termini di astensione totale dal fumo di tabacco.
I dati che emergono da questo grande studio fanno eco a quelli molto positivi dello studio pilota già pubblicato sulla nota rivista scientifica BMC Public Health, (http://www.biomedcentral.com/1471-2458/11/786) dove si dimostra come su 40 partecipanti, il 32.5% ha ridotto di almeno il 50% il numero di sigarette fumate al giorno, mediamente da 25 a 6 sigarette tradizionali. Di questi, il 12.5% ha ridotto di almeno 80% l’uso delle sigarette tradizionali, con una diminuzione da 30 a 3 sigarette al giorno. Inoltre il 22,5% dei partecipanti risultava aver completamente eliminato l’uso delle sigarette tradizionali. (http://www.liaf-onlus.org/comunicato.php?id=19-le-sigarette-elettroniche-aiutano-a-ridurre-la-dipendenza-tabagica) In generale si riscontra un’ottima accettazione del prodotto, che ha visibilmente favorito la cessazione o riduzione dell’abitudine da fumo, in soggetti che in realtà non volevano smettere, ma che hanno quindi trovato nella sigaretta elettronica uno strumento alternativo, che riduce notevolmente i rischi del tabagismo.
Sempre
il professor Tolosa afferma: “Nel corso dei nostri studi clinici non
abbiamo osservato eventi avversi degni di nota. In termini di
tollerabilità nei confronti del prodotto testato (i.e. Categoria
Sigaretta Elettronica), abbiamo riscontrato solo per le prime settimane,
gola secca e tosse sintomi che si sono poi progressivamente attenuati
nel tempo. Ad oggi, su milioni di utilizzatori in tutto il mondo, non
sono mai stati riportati problemi rilevanti per la salute degli
utilizzatori.
Va da se che questi prodotti vanno usati correttamente
come riportato dai foglietti informativi. Inoltre bisogna sempre
affidarsi a prodotti e liquidi di qualità, regolarmente certificati. Per
saperne di più sugli effetti nel lungo periodo bisognerà attendere più
tempo, qualcosa come 10 o 20 anni. Tuttavia non bisogna mai dimenticare
che attualmente le uniche due alternative che rimangono al fumatore è o
smettere di fumare (più facile a dirsi che a farsi) o continuare a
intossicarsi con 7000 e più sostanze nocive e/o cancerogene.”
La
nicotina è uno psicostimolante che dà dipendenza stimolando specifici
recettori posti nel nostro cervello, ma nei dosaggi normalmente assunti
con il fumo di sigaretta non è nociva per la salute: Cioè non è causa di
cancro, di danni ai polmoni o di problemi cardiovascolare. Questi danni
del tabagismo sono appunto dati dalle oltre 7 mila sostanze nocive che
vengono prodotte dal processo di combustione delle sigarette
tradizionali.
Negli Usa le associazioni dei consumatori si stanno
battendo proprio in questi giorni affinchè l’FDA accetti che la nicotina
venga somministrata al pari di altre sostanze per gli effetti positivi
che dà (modulazione del tono dell’umore, migliorata soglia
dell’attenzione, etc). Infatti non tutti sanno che per molti fumatori,
la sospensione del “vizio” risulta praticamente molto difficile da
gestire per via dei problemi emotivi, cognitivi e psicologici a cui
vanno incontro. Per queste persone con enormi difficoltà a ridurre la
dipendenza, le sigarette elettroniche rappresentano una opportunità che
va incentivata e non soppressa.
L’Istituto
Superiore di Sanità (ISS) esprime alcune perplessità sulla efficacia
delle sigarette elettroniche e non si sbilancia in affermazioni forti in
assenza di studi clinici più ampi e completi, che comunque sono
attualmente in corso nel mondo. Va detto, tuttavia, che con grande
onestà intellettuale e con grande senso di partecipazione etica, l’ISS
esprime giudizio positivo sulla minore tossicità del vapore da sigaretta
elettronica a confronto con il fumo delle sigarette tradizionali e
sulla assenza di rischio di “vapore passivo”.
Pertanto, non
dobbiamo vedere le sigarette elettroniche come strumento per smettere di
fumare, ma piuttosto come nuova straordinaria opportunità per ridurre i
rischi fumo-correlati che è una delle principali cause di morte
prematura al mondo oltre che di cancro ai polmoni. Il sogno del fumatore
che si avvera. Fumare senza dover smettere di fumare!
Quindi
la sigaretta elettronica non solo aiuta a ridurre fortemente i danni del
fumo attivo e passivo, ma da anche un importante beneficio alla
riduzione del rischio in termini di salute pubblica, ed anche in termini
di riduzione della spesa sanitaria (e quindi di tasse per i
contribuenti).