|
MIRTILLO
VACCINIUM MYRTILLUS
Famiglia: Ericaceae Pianta officinale e
alimentare Parte utilizzata: Bacche, foglie (non comprese in questa
descrizione).
PRINCIPI ATTIVI Pigmenti antocianici (0,25%
sul fresco): (delfinolo, malvidolo, ecc.), flavonoidi (quercitina,
asperusolide ecc.), acidi organici (malico, succinico, lattico, citrico,
chinico, ascorbatico), tannini, pectine, arbutina (tracce), carotenoidi,
alcaloidi indolici e chilozidinici.
PROPRIETA'’ I pigmenti
antocianici sono protettivi della tonaca vasale di arterie e vene. Si sono
dimostrati attivi soprattutto sulla microcircolazione diminuendo la
permeabilità cellulare. Ha proprietà antinfiammatorie ed antiedematose
verificate sia a livello del circolo dell’intestino dove il mirtillo si
dimostra riequilibrante della flora batterica intestinale. Queste attività
sono sfruttabili anche nel caso di infiammazioni del cavo oro-faringeo. Ha
inoltre attività di rigenerazione della porpora retinica, attribuita agli
antocianosidi sfruttata nelle patologie della vista. I costituenti a
nucleo fenolico e loro derivati hanno spesso attività antibatterica. In
particolare tale attività è stata evidenziata nei confronti di
staphylococcus aurens e pseudomonas aeruginosa. Questa attività dipende
dal ph; quando il ph è acido l’effetto dei derivati fenolici, siano
tannini, flavoni o proantocianidine è il medesimo; a valori di ph elevato,
aumenta il potere inibitorio delle proantocianidine. Il meccanismo di
questa inibizione batterica sembra essere l’alterazione della permeabilità
della membrana cellulare dei batteri. Per questo motivo agli antociani è
stata attribuita efficacia nel trattamento della diarrea e delle infezioni
delle vie urinarie. Il frutto secco è un debole astringente grazie al
contenuto in tannini, il frutto fresco si comporta invece come debolissimo
lassativo per la presenza di acidi organici.
Coadiuvante per: Nelle
affezioni intestinali (enteriti, diarrea, colibacillosi), come drenante e
sostegno pancreatico, nelle microarteriopatie e negli edemi capillari,
nelle patologie della vista (ipoadattamento retinico), afta e
gengivo-stomatiti (uso
topico).
|