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ALOE
ALOE BARBADENSIS MILLER ALOE FEROX
MILLER
Famiglia: Liliaceae Pianta officinale Parte
utilizzata: foglie. Si usa il succo che si ottiene per incisioni
superficiali delle foglie, il succo viene concentrato con il calore. Ha
aspetto bruno scuro (Aloe barbadensis), con riflessi verdastri nell’ Aloe
ferox. Il gel è costituiro da mucillagine delle cellule della parte
centrale delle foglie, è ottenuto dopo l’asportazione dei tessuti esterni
della foglia.
PRINCIPI ATTIVI Succo:15-30% di derivati
idrossiantracenici, l’aloina è il maggioritario; principi amari;
resine. Gel: aminoacidi; steroli; enzimi; vitamine; polisaccaridi;
acqua.
PROPRIETA'’ I componenti principali dell’Aloe sono dei
glicosidi i cui agliconi appartengono ai derivati dell’antracene. I
glicosidi si comportano da profarmaci in quanto per agire devono essere
metabolizzati in prodotti biologicamente attivi: i glicosidi contenuti
nell’ aloe infatti manifestano la loro attivita’ solo dopo che la flora
batterica intestinale li ha idrolizzati liberando gli agliconi e
trasformando questi nella forma attiva, gli antroni. Somministrato
oralmente, il glicoside antrachinonico transita immodificato attraverso
stomaco e intestino tenue mentre a livello del colon si ha la rimozione
dello zucchero ed una metabolizzazione da parte della flora batterica in
antrone, metabolita ad azione lassativa. I prodotti che si ottengono,
infatti, sono scarsamente assorbiti e stimolano la motilità del colon e la
secrezione. Si ha un aumento della secrezione attiva di elettroliti e
acqua e muco nel lume intestinale e riduzione del riassorbimento di acqua
da parte dello stesso. La riduzione dell’assorbimento di acqua avviene per
inibizione dell’attività NA/K ATPasica degli enterociti, che inibisce il
riassorbimento di acqua, sodio, e cloro e provoca un’aumento della
secrezione del potassio da parte della mucosa intestinale. Secrezione
dovuta probabilmente a un’ esagerata produzione intestinale di
prostaglandine. Ciò determina l' aumento del volume del contenuto
intestinale con stiramento della parete intestinale che a sua volta
stimola la peristalsi. L' effetto lassativo si manifesta dopo 8-12 ore
dopo la somministrazione orale, ma e' piu' rapido in caso di
somministrazione rettale. L’Aloe risulta indicata, saltuariamente nella
stitichezza atonica ed ipoperistaltica del crasso, in alcuni casi di
stipsi acuta e quando serva una facile evacuazione con feci molli come
prima di esami radiologici o interventi chirurgici. In alcuni casi
l'assunzione della pianta comporta spasmi a livello intestinale ed in tal
caso e' necessario diminuire la posologia o sospendere il trattamento. In
questi casi e’ utile l’associazione con carminativi (finocchio)e
antispasmodici (camomilla) Per abuso o utilizzo cronico si possono
manifestare perdita di elettroliti (potassio, albuminuria...),
pseudomelanosi reversibile al colon, ipomotilita' intestinale fino all'
atonia. In soggetti sensibili puo' comparire gastrite. Sono possibili
interazioni con farmaci quali glicosidi cardiaci e farmaci antiaritmici a
causa della perdita di potassio. Il suo uso e' controindicato durante
gravidanza e allattamento in quanto la reina passa in modeste quantita'
nel latte materno, durante il ciclo mestruale, nell'ileo, nella malattia
di crohn, nella colite ulcerosa, nell'appendicite, in caso di emorroidi,
nella proctite ed in eta' pedriatica. Le feci per la presenza di
antrachinoni possono colorarsi di giallo-arancio, mentre le urine si
colorano di arancione. La droga diminuisce di efficacia per uso
prolungato, probabilmente per la carenza di potassio che tende a provocare
la paralisi della parete intestinale diminuendo la peristalsi.
Il
Gel ha proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie, di migliorare il
microcircolo, cicatrizzanti, schermanti delle
radiazioniUV.
Coadiuvante per: Stipsi
NOTE L’Aloe è
la pianta antrachinonica più forte e più irritante. La dose purgativa è
molto alta e può provocare la congestione del piccolo bacino. L’aumento
del flusso sanguigno intensifica il mestruo e può avere effetto abortivo.
Controindicata: durante la gravidanza e allattamento, durante le
mestruazioni; in caso di emorroidi , varici, appendicite infiammata. L’uso
prolungato provoca riduzione del potassio per cui occorre fare attenzione
se si assumono glicosidi cardioattivi e
cortisonici.
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