SENNA CASSIA SENNA


Famiglia: Caesalpinaceae
Pianta officinale
Parte utilizzata: foglie e frutti

PRINCIPI ATTIVI
2-5% eterosidi idrossiantracenici (sennosidi a e b maggioritari), nei frutti sono concentrati nel pericarpo mentre i semi, considerati irritanti sono spesso eliminati dalla droga; flavonoidi; mucillagini (10%); pinnitolo; polisaccaridi acidi; sostanze minerali (10-12%), derivati naftalenici.

PROPRIETA'’
I componenti principali della senna sono dei glicosidi i cui agliconi appartengono ai derivati dell’antracene. I glicosidi si comportano da profarmaci in quanto per agire devono essere metabolizzati in prodotti biologicamente attivi: i sennosidi contenuti nella senna infatti manifestano la loro attivita’ solo dopo che la flora batterica intestinale li ha idrolizzati liberando gli agliconi e trasformando questi nella forma attiva, gli antroni. Somministrato oralmente, il glicoside antrachinonico transita immodificato attraverso stomaco e intestino tenue mentre a livello del crasso si ha la rimozione dello zucchero ed una metabolizzazione da parte della flora batterica in reina-antrone, metabolita ad azione lassativa. I prodotti che si ottengono, infatti, sono scarsamente assorbiti e stimolano la motilità del colon e la secrezione. Si ha un aumento della secrezione attiva di elettroliti e acqua nel lume intestinale e inibizione del riassorbimento da parte dello stesso. Ciò determina l' aumento del volume del contenuto intestinale con stiramento della parete intestinale che a sua volta stimola la peristalsi. L' effetto lassativo si manifesta dopo 8-12 ore dopo la somministrazione orale, ma e' piu' rapido in caso di somministrazione rettale. La senna risulta indicata, saltuariamente nella stitichezza atonica ed ipoperistaltica del crasso, in alcuni casi di stipsi acuta e quando serva una facile evacuazione con feci molli come prima di esami radiologici o interventi chirurgici.
In alcuni casi l'assunzione della pianta comporta spasmi a livello intestinale ed in tal caso e' necessario diminuire la posologia o sospendere il trattamento. Per abuso o utilizzo cronico si possono manifestare perdita di elettroliti (potassio, albuminuria...), pseudomelanosi reversibile al colon, ipomotilita' intestinale fino all' atonia. In soggetti sensibili puo' comparire gastrite. Sono possibili interazioni con farmaci quali glicosidi cardiaci e farmaci antiaritmici a causa della perdita di potassio. Il suo uso e' controindicato durante gravidanza e allattamento in quanto la reina passa in modeste quantita' nel latte materno, durante il ciclo mestruale, nell'ileo, nella malattia di crohn, nella colite ulcerosa, nell'appendicite, in caso di emorroidi, nella proctite ed in eta' pedriatica. Le feci per la presenza di antrachinoni possono colorarsi di giallo-arancio, mentre le urine si colorano di arancione.


Coadiuvante per:
Stipsi