SAMBUCO SAMBUCUS NIGRA




Famiglia : Caprifoliaceae
Pianta officinale, alimentare
Parte utilizzata : frutti

PRINCIPI ATTIVI
I principali costituenti sono polifenoli fra cui: antociani (cianina3-o-glucoside, cianina 3-o, 5-o-diglucoside, cianina 3-o-sambubioside ecc..), flavonoidi (iperoside, isoquercitina e rutoside); vitamine e sali minerali soprattutto potassio e calcio.

PROPRIETA'’
L’azione farmacodinamica attribuita agli eterosidi antocianici e agli eterosidi flavonoici è di essere fattori vitaminici p. Gli antociani agiscono modificando la permeabilità dei capillari, aumentano la resistenza e diminuiscono contemporaneamente la permeabilità delle pareti dei capillari. Hanno attività antinfiammatoria nei confronti degli edemi e della microangiopatia diabetica. Secondo recenti ricerche gli antociani agiscono sulle pareti vasali, anche su quelle interne, provocando il distacco delle glicoproteine accumulatesi sulle pareti. Questo determina la normalizzazione della permeabilità, un aumento della resistenza delle membrane con regressione delle lesioni vasali caratteristiche della microangiopatia diabetica. Gli antociani vengono utilizzati per il trattamento delle emorragie della retina o della congiuntiva a cui sono soggetti i diabetici e gli ipertesi. Sembra che stimolino la biosintesi del collagene. Questo potrebbe spiegare il sinergismo osservato tra diverse sostanze capillarotrope: vitamina C, antocianosidi, glicosidi flavonici. Sono in grado di aumentare la velocità di rigenerazione della rodopsina, pigmento fotosensibile della retina; la rodopsina si ricostruisce con il ritorno dell’occhio all’oscurità a partire da un derivato della vitamina a. E’ infatti indicata l’associazione degli antocianosidi con la vit. A per influenzare positivamente il processo della visione notturna. I polifenoli i flavonoidi e gli antociani hanno azione antiossidante; sono in grado di catturare i radicali liberi neutralizzandoli e inattivare i prodotti di degradazione delle reazioni dei radicali liberi. I radicali liberi sono sostanze chimiche dotate di alta reattività e instabilità, pericolose per l’organismo in quanto possono ossidare dei costituenti cellulari come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici portando alla perdita dell’integrità e della funzionalità delle strutture cellulari. I r.l. sono prodotti naturalmente dall’organismo durante i processi metabolici e lo stesso organismo ha sviluppato dei sistemi per neutralizzarli . In determinate condizioni però il meccanismo endogeno di difesa dai r. l. può non essere sufficiente (esposizione ad inquinanti, tossine ecc..). In questi casi l’introduzione di sostanze antiradicali liberi aiuta l’organismo a difendersi dai danni che i r. l. possono provocare. In particolare nell’invecchiamento. I r.l. possono provocare danni ai fosfolipidi delle membrane cellulari; la iperossidazione dei fosfolipidi, che per la loro struttura chimica si prestano bene all’attacco dei r. l., provoca l’alterazione del potenziale di membrana con conseguente modifica della permeabilità ionica della membrana. Anche le proteine sia strutturali che enzimatiche subiscono modificazioni da parte dei r.l., per distruzione o alterazione dei singoli amminoacidi. Più sensibili agli attacchi sembrano essere quelli contenenti gruppi sulfidrilici (metionina, cisteina) e quelli aromatici. I danni provocati dai r. l. sono meno controllati man mano che l’organismo invecchia. I flavonoidi e i polifenoli possono avere azione preventiva nei confronti degli ictus; agiscono sui r.l. inattivandoli, ed è noto che essi hanno un’azione aggressiva (perché altamente reattivi) sui vasi sanguigni; inoltre impediscono l’agglutinazione delle piastrine con conseguente diminuzione del rischio di trombosi. Ai flavonoidi sono state attribuite attività antivirali. E’ stato dimostrato che la quercetina ha azione antivirale nei confronti del virus dell’herpes simplex e del parainfluenza virus tipo 3. I costituenti a nucleo fenolico e loro derivati hanno spesso attività antibatterica. In particolare tale attività è stata evidenziata nei confronti di staphylococcus aurens e pseudomonas aeruginosa. Questa attività dipende dal ph; quando il ph è acido l’effetto dei derivati fenolici, siano tannini, flavoni o proantocianidine è il medesimo; a valori di ph elevato, aumenta il potere inibitorio delle proantocianidine. Il meccanismo di questa inibizione batterica sembra essere l’alterazione della permeabilità della membrana cellulare dei batteri. Per questo motivo agli antociani è stata attribuita efficacia nel trattamento della diarrea e delle infezioni delle vie urinarie.

Coadiuvante per:
Arteriopatie, varici, tromboflebiti, emorroidi, capillariti, microangiopatia diabetica; per migliorare la visione notturna (meglio se associato a vit. A o carotenoidi), affezioni vascolari dell’occhio, per contrastare gli effetti ossidativi dei radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento cellulare.