NONI MORINDA CITRIFOLIA

Il noni, pianta usata tradizionalmente nell'area Asia Pacifico e, più di recente, nel mondo occidentale, è apprezzato per le sue proprietà terapeutiche nella cura di qualsiasi malanno, dall'artrite alle ferite.   

. Un esame più approfondito, tuttavia. rivela una pianta utilizzata da secoli nei rimedi medicinali in tutta 1'area dell'Asia-Pacifico. e che più di recente ha conseguito una certa credibilità sia negli ambiti medici che in quelli olistici.

La Morinda Citrifolia (Rubiacee) e una pianta tradizionalmente impiegata nell'area del Pacifico, in particolare in Polinesia, comunemente nota col nome di noni, ma anche con altre denominazioni quali mora Indiana, ba ji tian, nono, nonu, frutto del formaggio e nhau (Wane et al.. 2002. p. 1128).

 L'albero o arbusto cresce sino a 3-6 metri di altezza ed ha grandi foglie lucide: il frutto e di colore giallo chiaro, lungo 5-10 centimetri e del diametro di 3-4 centimetri (sito web della CTAHR/University of Hawaii) e, quando maturo, ha "un odore ed un sapore disgustoso" (Wang et al., 2002, p. 1128). II frutto e formato da sezioni esagonali; in ciascuna delle quali prima cresceva un fiore (Armstrong). Un albero di noni può produrre frutti entro 9-12 mesi dal momento della messa a dimora, e nei climi caldi come quello delle Hawaii può fruttificare per tutto 1'anno. La pianta si trova nelle aree costiere sino a 500 metri s.l.m. e tollera la salsedine e l 'acqua salmastra. (CTAHR)

 Sulle Origini del noni esistono varie teorie, alcune delle quali sostengono che sia originario dell'area del Pacifico mentre altre asseriscono che sia stato trasportato dal sud-est asiatico dagli esseri umani: si dice anche che sia originario dell'Australia (CTAHR) e vi sono riscontri a indicare che la pianta proviene dalla Nuova Caledonia (McClatchey, p. 110). Dal momento che a un'estremità il seme contiene una sacca d'aria, è possibile che la pianta si sia distribuita in modo naturale in tutta la Polinesia. Verso la fine del 17001'esploratore bri-tannico James Cook rilevo che a Tahiti si mangiava il noni, mentre una pubblicazione bri-tannica del secolo seguente annotava la stessa prassi per le isole Figi; secondo fonti successive, la Morinda Citrifolia veniva consumata "nelle isole del Pacifico, nel sud-est asiatico, in Australia e in India" e, a quanto riferito, gli aborigeni australiani nutrivano "una vera pas-sione" per tale frutto. I Birmani impiegavano il noni nelle salse al curry oppure lo mangiavano crudo condito con sale. (Wang et al., 2002, p. 1128)

USI TRADIZIONALI POLINESIANI DEL NONI

Will McClatchey. in forza al Dipartimento di Botanica e Ricerca sul Cancro dell'Universita delle Hawaii, ha dedicate un certo periodo di tempo a fare ricerche sul noni a Rotuma. un'isola a nord delle Figi e la cui comunità, secondo il suo punto di vista, era la più isolata e rispettosa delle tradizioni con cui egli sia mai venuto a contatto nell'area del Pacifico. La Morinda Kitrifolia o, nel linguaggio locale, 'Ura (Kura), viene utilizzata in una varietà di modi ed e la pianta medicinale comunemente più diffusa (McClatchey, pp. 114-115).

Foglie

Dopo essere state riscaldate sul fuoco, le foglie diventano autoadesive e quindi possono essere impiegate come bendaggi; sminuzzate e macerate esse vengono anche poste sulle ferite. nonché applicate direttamente per curare scottature e per fare massaggi alla testa in caso di emicrania o febbre.

In caso di necessita i neonati vengono avvolti in esse per facilitare la respirazione, e le neo-madri vengono ricoperte da una mistura di foglie di 'ura (Kura)  bollite in olio di cocco e miscelata con polvere di curcuma per "stimolare un salutare stato post-parto della madre".

 Le foglie di noni vengono inoltre applicate direttamente sulla cute quando un osso fratturato o slogato viene sistemato prima di essere immobilizzato con delle stecche. II succo estratto dalla foglia viene applicato, dopo una soluzione disinfettante, per fermare le emorragie provocate da punture di spine di pesce, mentre un miscuglio contenente foglie di noni si adopera nella cura di affezioni cutanee quali infezioni fungine.

Le foglie vengono inoltre impiegate come cura per 1'avvelenamento da aculei di pesce pietra. Si pestano delle foglie fresche assieme a piante di Usogo pulite e quindi si avvolgono in un panno con 1'aggiunta di olio di cocco; il panno viene quindi avvolto in due foglie di noni e, riscaldato sul fuoco. Dopo aver allargato la ferita con un coltello, si riversa il succo estratto dalle foglie direttamente sulla zona interessata e inoltre si massaggia 1'area circostante; 1'intero processo, dalla preparazione al mitigarsi del dolore, richiede circa un'ora.

Radici

Le radici di noni vengono utilizzate anch'esse nella cura dell'av-velenamento da aculei di pesce pietra. Sempre dopo aver allargato la zona colpita con un coltello, si avvolgono delle raschiature di radi-ce pulita di 'ura (Kura)  in un ununu (un tipo di tessuto ricavato dalla fibra di cocco) e si applica con rapidi tocchi della linfa estratta dalla foglia di una pianta di rnajila; la soluzione di succo di noni viene quindi riversata nella ferita. Si dice che il dolore scompaia entro cinque minuti dall'applicazione e che 1'area infiammata ritorni alla sua condizione ordinaria nel giro di alcune ore; tutti i rimasugli della miscela impiegata in tale procedura vengono eliminati in mare.

Anche i tagli seriamente infetti vengono curati con la radice di 'ura (Kura), preparata in base alle stesse modalità impiegate per le punture di spine di pesce e riversata direttamente sulla ferita; in questo caso si manifestano delle bollicine, ritenute indizio del fatto che l'infezione stà scomparendo dall'area interessata.

Frutto

II succo del frutto verde o non ancora giunto a maturazione viene impiegato in combinazione con altri medicamenti; oppure da solo per la cura di piaghe attorno alla bocca e per alleviarne il dolore. Per quelle all'interno della bocca, si racchiude una miscela di succo di noni ed olio di cocco in una foglia di ununu ed una di banano e quindi la si riscalda; il succo viene spremuto e quindi ingerito. Quando viene ritenuto necessario, in situazioni quali infezioni della gola, per espellere muco, etc., si somministrano ai bambini dosi più consistenti della medesima soluzione per indurre il vomito. I frutti maturi triturati si adoperano nella cura di piedi screpolati e sbucciati (McClatchey, p. 115).

Gli abitanti di Rotuma inoltre utilizzano i frutti di noni pestati e mischiati ad acqua come sciroppo per la tosse destinato ai bambini, mentre i foruncoli si curano tramite foglie inzuppate d'olio (United Nations University).

Le tradizionali modalità hawaiane di impiego dei frutti di noni hanno compreso applicazioni locali per la cura di affezioni cutanee, a volte con 1'aggiunta di sale o sottoposti a riscaldamento; il frutto veniva integrate ad altri medicamenti ed ingerito per ripulire L’organismo, purificare il sangue e curare la tubercolosi. A quanto viene riferito, il succo diluito e stato adoperato per curare il diabete, problemi cardiaci e pressione alta; si ricoprivano i seni delle donne con foglie di noni riscaldate e si recitava un'orazione per stimolare la lattazione (McClatchey, p. 116), mentre per la cura della tricofizia si impiegavano estratti di scorza (McClatchey, p. 112). Per tingere gli abiti si usavano tradizionalmente un pigmento rosso presente nella corteccia ed uno giallo derivato dalle radici; si lavavano i capelli con olio estratto dal noni con finalità antiparassitarie mentre i frutti di noni assolvevano alla funzione di "cibo da carestia". (CTAHR)

Gli aborigeni australiani impiegavano tradizionalmente la Morinda citrifolia come antisettico e medicamento per le ferite, nonche per curare raf-freddori e diarrea; dalle radici estraevano una tintura gialla (Lindsay).

IL NONI E LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Wang et al. annotano che "[in] virtù degli scarsi dati scientifici, la teoria dello Yin/Yang potrebbe rivelarsi il modo migliore per spiegare i benefici effetti della pianta di noni, tramite la regolazione dell'equilibrio fra Yin e Yang".

L'equilibrio fra yin e yang è necessario ad un organismo in buono stato di salute. Secondo i parametri della medicina tradizionale cinese, il noni "...è in grado di tonificare il Qi,.eliminare febbri e tossine e rinvigorire il sangue. Le caratteristiche di questa pianta sono dolce, puzzolente e incolore. II noni penetra nei meridiani dei polmoni, della milza, del fegato e dei reni". Questo significa che la Morinda Citrifolia può essere utilizzata per curare molte malattie (Wang et al., 2002, pp. 1137-1138).

LA RICERCA RELATIVA ALLE PROPRIETA’ BIOCHIMICHE DEL NONI

la sua straordinaria efficacia è dovuta al fatto che esso contiene una sostanza nota col nome di xeronina.

II Dr. Ralph Heinicke ha identificato tale enzima nel periodo in cui stava studiando i pompelmi e cercando un ingrediente ignoto scoperto nel bromelain; egli denomino il nuovo alcaloide xeronina ed il suo precursore proxeronina, e noto che sebbene "i frutti del noni presentino una quantità trascurabile di xeronina libera, contengono quantitativi apprezzabili del precursore della xeronina stessa". Heinicke consiglia di assumere il noni a stomaco vuoto, poichè altrimenti il pro-enzima potrebbe non venire attivato in modo appropriato e quindi non raggiungere I'intestino. Egli nota che per "dimostrare in modo convincente la modalità di funzionamento della xeronina a livello molecolare in una cellula" sono necessari "anni di ricerca". (Heinicke, 2002)

II Dr. Neil Solomon spiega il lavoro di Heinicke affermando che il noni agisce come adattogeno. e mette le cellule deboli o malate nella condizione di riacquistare una condizione ottimale; egli forni

sce un esempio di come tale processo può verificarsi citando il caso di una tiroide iperattiva o non sufficientemente tale, spiegando che "un adattogeno quale è il noni, potrebbe contribuire ad aumentare la produzione dell'ormone della tiroide da parte dell’organismo e riportare quest'ultimo all'omeostasi, ovvero un equilibrio normale". (Solomon. 2002)

McClatchey cita il primo rapporto di Heinicke sulla xeronina, pubblicato sul Pacific Tropical Botanical Garden Bulletin, sottolineando che tale rapporto e privo di riferimenti. "E’ curioso che questo rapporto di genere apparentemente biochimico venga pubblicato sul bollettino di un

orto botanico, dal momento che avrebbe potuto trovare una collocazione più adeguata nella 'Rivista dei Risultati Irriproducibili'. Nonostante molti risultati vengano esaminati senza una chiara indicazione delle ricerche scientifiche da cui sono desunti, non viene fornita alcuna struttura chimica dell"alcaloide xeronina." Inoltre McClatchey sottolinea di "non aver individuate alcuna successive pubblicazione che riporti la struttura della xeronina nè della proxeronina, sebbene sotto il profilo chimico sia stato svolto molto lavoro": egli ritiene che se le cose stanno in questi termini "il rapporto di Heinicke dovrebbe essere messo in discussione. Se, d'altra parte, la xeronina viene definita, allora questo aspetto potrebbe fornire sostegno alle sue altre scoperte e spianare la strada alla produzione di specifici prodotti commerciali".

Una nota dell'editore che accompagna il lavoro di McClatchey afferma che nell'ambito di ampie ricerche svolte in svariati database scientifici xeronina e proxeronina non sono state individuate. (McClatchey, 2002. pp. 116. 117,120)

II Tree of Health, fornitore australiano di succo di noni, ha incaricato il Centro di Fitochimica della Southern Cross University del Nuovo Galles del Sud di "svolgere ricerche sul succo e sulla polvere del frutto del noni allo scopo di stabilire le caratteristiche di base dei composti presenti nel noni"; i risultati hanno rilevato la presenza di una sostanza nota con il nome di scopoletina, la quale agisce come antiossidante, abbassa il colesterolo e presenta proprietà vasodilatatrici. Poichè la scopoletina e in grado di far dilatare i vasi sanguigni ristretti, "la pressione alta può essere riportata ad uno stato normale mentre il sistema cardiovascolare subisce un minore logoramento". Si e riscontrata la presenza di composti glucosidici uno dei quali, conosciuto col nome di asperuloside, viene comune-mente utilizzato per ridurre ritenzione idrica, infiammazioni, vene varicose e flebiti.

Polisaccaridi quali acido glucuronico, galattosio, arabinoso, ramosio, glucosidi ed estere di acidi grassi trisaccaridi hanno dimostrato di possedere effetti immunostimolatori, immunomodulatori, antibatterici ed antitumorali (Russell 2003).

Helen Russell, fondatrice di Tree of Health, nota: "La ricerca del futuro si propone di identificare componenti che abbiano la capacità di favorire un buono stato di salute, nonchè di concentrare 1'at-tenzione sulle proprietà anticancerogene dei glucosidi presenti nel noni. II nostro scopo è quello di essere in prima linea nel produrre ricerche plausibili a sostegno dei riscontri aneddotici del noni relativi ad un'ampia gamma di malattie". (Russell, 2003, pp. 1-2)

Nel 2000 la rivista Scientific American ha riferito che alcuni chimici filippini dell'Università di Santo Tomas avevano rilevato nella foglia del noni alcuni composti capaci di "uccidere il batterio che provoca la tubercolosi". Gli steroidi dell'estratto della foglia "hanno ucciso l'89% degli organismi esposti del Mycobacteriitm tubercolosis". La struttura dello steroide rilevato e risultata assai diversa da quella impiegata in tutti i farmaci antitubercolosi e, secondo quanto riferito, il ricercatore capo Jonel Saludes ha detto, "Spero che le aziende farmaceutiche prestino la debita attenzione a queste ricerche ed analizzino la pianta di noni come potenziale fonte di medicinali". (Leutwyler, 2002)

Ad ogni modo, se le aziende farmaceutiche brevetteranno le sostanze presenti nelle piante vi saranno ripercussioni sulla biodiversità.

I ricercatori dell'Università francese di Metz hanno riscontrato che gli effetti analgesici del noni comunemente riportati sono stati comprovati sui topi. Gli animali in questione sono stati testati in vari modi dopo che erano state somministrate loro elevate dosi di estratto acquoso di radici della Morinda Citrifolia; la ricerca ha rilevato che "questi risultati indicano proprietà sedative", mentre non si e riscontrato alcun effetto tossico. (Younos et al.)

Joseph Betz, ricercatore chimico della Divisione Prodotti Naturali del Centre Sicurezza Alimentare e Nutrizione Applicata dell'FDA (Ente statunitense preposto al controllo alimentare e farmacologico. ndt) ha riferito che il noni era "stato testato per una serie di attività biologiche negli animali e per studi anti-microbici". II frutto essiccato ha dimostrato di possedere "azione di stimolazione dei muscoli lisci ed effetti istaminergici". (Wang et al., 2002, p. 1129)

LE PROPRIETA’ ANTICANCEROGENE DEL NONI

A seguito delle affermazioni secondo cui il noni presenta proprietà anticancerogene sono stati effettuati svariati test.

I ricercatori della University of Hawaii e della Rutgers University hanno svolto lo studio in questione, rilevando che il noni era "una delle più efficaci piante medicinali utilizzate dai nativi hawaiani, per una serie di malattie, fra cui la cura del cancro al seno in almeno una comunità polinesiana"; essi inoltre commentano I'impiego moderno del noni nelle Hawaii come "la seconda etnobotanica più comunemente impiegata, principalmente per la cura di cancro, ipertensione e diabete". Estratti del frutto del noni sono stati testati sul carcinoma al seno, dove hanno prodotto una "inibizione della crescita delle cellule cancerogene" (Fong et al.. 2001)

Un altro studio, condotto presso il Chicago College of Medicine della University of Illinois, doveva verificare 1'ipotesi "che la Morinda citrifolia possiede un effetto di prevenzione del cancro nella fase iniziale della carcinogenesi". II succo del noni tahitiano (TNJ) e stato testato su ratti affetti da lesioni epatiche indotte da un agente cancerogeno del fegato, ed i ricercatori hanno tratto la con-clusione che "i risultati suggeriscono come la prevenzione della formazione addotta da DNA cancerogeno e 1'azione antiossidante del TNJ possono contribuire all'effetto preventivo anticancro della Morinda Citrifolia". (Wang & Su, 2001; Wang et al.. 2002. p. 1134)

Liu et al. (2001) hanno scoperto che due nuovi glucosidi estratti dal succo del frutto di noni e somministrati a dei topi "...hanno significativamente protratto la durata della sopravvivenza di topi affetti da tumore polmonare di Lewis congenito. II succo di noni contenente una sostanza ricca di polisaccaridi conosciuta con il nome di 'noni-ppt' e stato indicate come responsabile dell'arresto della crescita del tumore grazie alia sua azione di regolazione del sistema immunitario ospite".

Brian Issell, della University of Hawaii, sta attualmente conducendo uno studio biennale sugli effetti del noni sui malati di cancro, e verificando 1'ipotesi "che, sotto il profilo della tossicità, specifici dosaggi di noni sortiscano per i malati di cancro benefici sufficienti a risultare utili in chiave terapeutica". Gli obiettivi dello studio sono:

"1. Determinare la massima dose tollerata di capsule contenenti 500 nig di estratto di frutto di noni liofilizzato. 2. Definire i gradi di tossicità associati all'ingestione del noni. 3. Raccogliere informazioni preliminari sull'efficacia del noni in rapporto alle sue proprieta antitumorali e di controllo dei sintomi allo scopo di contribuire alla selezione di particolari malati che verranno coinvolti nella fase II degli studi. 4. Individuare i componenti chimici dell'estratto che possono essere utilizzati per qualificare la biodisponibilita e la farmacocinetica dell'integratore alimentare a base di noni." (The Noni Study)