WILD ROSE |
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Fiore n.37 - Rosa Canina, Rosa Selvatica. |
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" E' INUTILE LOTTARE, NON C’E' MODO DI CAMBIARE" |
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INFORMAZIONI
BOTANICHE E FITOTERAPICHE: Nell'antichità le venivano attribuiti poteri contro la rabbia, da lì il nome
"canina". La specie di base di tante rose coltivate è un arbusto
diffuso e cresce nelle siepi di collina e della bassa montagna di tutta
Italia, ai bordi soleggiati dei boschi, presso le siepi e nei dirupi sassosi.
I fiori bianchi, rosa chiaro o scuro si aprono singolarmente o a gruppi di
tre, fra maggio a luglio, con cinque grandi petali a forma di nocciolo. Le foglie vengono usate per preparare conserve e marmellate. In Fitoterapia si
usa per combattere raffreddori per la gran quantità di vitamina C, e come stimolante dell'appetito |
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I fiori della rosa canina, dalle corolle
piatte, aperte verso i raggi del sole, e con i petali a forma di cuore, sono
il simbolo della ricerca della luce, dell'amore, della vitalità e
dell'apertura radiosa alla vita. PERSONALITA' DELLA PIANTA: manca di vitalità
perché è un cespuglio denso di pesanti rami appesi. Non ha la forza
per diventare una pianta di rosa eretta in piede, nemmeno perché le sue guide
continuino a crescere. I suoi rami pendono apatici e senza forza. |
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Parola di Bach: "Per coloro che, senza una ragione
apparentemente sufficiente, si rassegnano a tutto ciò che accade, e scivolano
così attraverso la vita prendendo le cose come sono, senza fare alcuno sforzo
per migliorare o per trovare un po' di gioia. Si sono arresi alle avversità
della vita senza lamentarsene". |
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Stato negativo: è stato deluso
dalla vita e dagli affetti e non vuole correre il rischio di soffrire ancora.
Ha perso la motivazione, l'interesse, soffre per l’aspettativa
delusa, e rinuncia alla lotta per la vita. "Morto che cammina". Rassegnazione, apatia, fuga, accettazione passiva, stanchezza,
abulia, tristezza, paralisi, resa, indifferenza, scarsa vitalità.
Fatalista senza speranze e alla deriva sul fiume della vita, non si sforza
per migliorare le cose o trovare qualche gioia. Il vivere diventa
sopravvivenza. Gioia e piaceri assenti. Né pianti né
risate. Vita grigia, abitudinaria. Trasandato, non
servizievole, amorfo, poco vitale, disinteressato. Lentezza mentale,
monotono, inespressivo, indolente. Interlocutore noioso e apatico, non è di
compagnia. Si adatta alle situazioni che non gradisce, e non recrimina, non
si arrabbia, non si lamenta, e non fa nulla per stare meglio. Non ci prova, non lotta, non si lancia, non s'innamora, ma getta
la spugna e non ci prova più. Non crede, non spera, non vede vie di uscita. Può cadere in un'attività sfrenata per
compensare la delusione. Tendenza a spendere, a dissipare
in cose futili presto gettate. Sonnolenza, indolenza, mancanza di
gioia. Isolamento, frustrazione. Menopausa. Stato positivo: accettazione, capacità di vivere la vita
quotidiana con serenità, consapevolezza del tran-tran senza esserne annoiati,
gioia tranquilla, interesse vivo, senso dell'umorismo per le cose quotidiane,
vitalità. CON Condizione che sviluppa, armonizza o risveglia: vitalità, entusiasmo, fermezza di propositi. |
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